LE NOTTI DI NURAI
Da un radiodramma di Michelangelo Pira
Scrittura scenica e regia Giampietro Orrù
Musiche Sonus e sinnus
Aiuto Regia: Erika Murru
Progetto: Fueddu e gestu
Da un radiodramma di Michelangelo Pira
Scrittura scenica e regia Giampietro Orrù
Musiche Sonus e sinnus
Aiuto Regia: Erika Murru
Progetto: Fueddu e gestu
Nurai è tormentato tutte le notti da un sogno ricorrente, un incubo doloroso in cui rivive l’uccisione di un uomo al quale aveva sottratto i soldi di un riscatto. Durante la festa della Madonna D’Itria, Nurai compie un atto di cui porterà dentro di sé eterno rimorso. L’incubo si concretizza in scena, carico degli umori di quella fatidica notte.
Nella tradizione popolare non è molto diffusa la concezione compensatoria per cui almeno nel sogno una persona può esaudire aspirazioni impedite, desideri irrealizzabili, brame vietate. Più diffusa è la concezione traumatica secondo la quale chi è tormentato da una paura o da un affanno, è esposto all’incubo notturno.
Il mondo dell’inconscio e dell’etnologia sarda è governato dalle mamme: la mamma del sole, dell’acqua, del vento. Per i sogni, invece, c’è il padre: il suo nome è Garriatore, perché compie il destino di garriare, di mettere pesi di angoscia e di soffocamento, un orco che stringe alla gola il dormiente, gli comprime il petto e gli appesantisce lo stomaco.
Garriatore carica sul carro della notte grandi cataste di legna verde e secca: sono i sogni buoni e cattivi che accompagnano l’uomo nei sentieri delle tenebre. La legna verde, pregna di umori, sprigiona in volute di fumo rancido i fantasmi del soffocamento; la legna secca libera veli di leggerezza e d’incantesimo in aeree danze.
Nel testo e nella messa in scena questi elementi suggestivi affondano nel mito oltre che toccare ambiti importanti e sensibili dell’inconscio dell’uomo di qualsiasi tempo e luogo. Soprattutto nel momento in cui Nurai infrange la legge non scritta per cui durante una festa debba cessare qualsiasi odio, violenza, assassinio…
La dimensione drammatica del grande teatro greco è rivissuta con occhi contemporanei e uno spirito vicino alla dimensione surreale, onirica, che caratterizza la musica, i canti, le azioni e visioni di questa messa in scena.
Vanni Fois
Maura Grussu
Nanni Melis
Jose Murranca
Laura Nioi
Ottavio Farci
Veronica Maccioni
Carlo Plumitallo
Fueddu e Gestu
Gianni Erbì